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Un diavolo per Amico
Festa di San Vincenzo Ferreri
2006
GESUALDO_ Commenti, proteste e contestazioni. Stravolto il copione della tradizionale
recita dell’angelo e del diavolo nella manifestazione in onore di San Vincenzo
Ferreri che si è svolta ieri domenica 27 agosto 2006 a Gesualdo.
Il bravo attore-bambino (un
po’ troppo grande) Davide, che impersonava l’angelo, e l’altrettanto impeccabile
Gianni, che interpretava il diavolo, hanno offerto il meglio di se nella pessima
parte riscritta, prima d’oggi mai cambiata. Quali o chi l’ infiltrato ignoto
manipolatore?
Nei vari avvisi e commenti del preludio
della manifestazione nessun accenno, a cambiamenti e sperimentazioni
dell’evento. Dai commenti degli astanti più attenti si evidenzia che, forse, più
di qualcosa sia sfuggita di mano al comitato festa, quest’anno per la prima
volta orfano del suo leader l’attuale sindaco avv. Nuccio Petruzzo. La parte
dell’angelo e del diavolo tradizionalmente di stampo popolare è diventata,
aristocratica, ecclettica, papalina e discriminante, totalmente lontana dalla
tradizione. Oltre a dividere i santi, l’angelo e il diavolo tra il bene e il
male in forme, modi e parole tutt’altro che elementari e popolane, li ha
accumunati, anche se con le dovute distanze e a sprazzi, in una sorte di predica
abbaziale di stampo angelico-classista, velando di esorcismo partitico la
figura del santo in un paese già voluto troppo diviso. (l’angelo): “ ....io sono
l’angelo dell’apocalisse.......satana dov’è dove sono mai i tuoi seguaci?....Vi
inculco nel cuore un più attento amore verso di lui perchè è assai caro a
Dio..... ma state accorti a non dare al santo quell’onore che date al solo
Dio.....a Cristo siano rivolte le vostre preghiere che fate al glorioso
S.Vincenzo..... Se Dio non saprete amare più di qualunque altro santo, il
Taumaturgo non potrà intercedere per voi........” (e il diavolo): “ figlio
delle pene... principe maggiore..... imperiale passare..... e si apra e tutto
sperdino raggi di profondo spaventose, quale esecrato.... io, io solo devo
regnare, scendi, scendi! Oggi dobbiamo scompigliare le stelle.......qual pena
abbia mai?... chi mi incatenerà le braccia per impedirmi di sterminare prima te
e poi tutti gli altri....mi basta solo l’onore di aver pugnato......e non vi è
uomo che non porti omaggio a me dovuto.....ecc. ecc. .... Sono andate quasi
completamente perdute o appannate, quelle espressioni forti di stile e d’impatto
che comunicavano più direttamente con gli astanti e relegavano giustamente i
contendenti, anche e sopprattutto attraverso le parole i termini e i gesti, in
ruoli decisi drasticamente contrapposti, più vicini alla tradizione e al lessico
poloare (gloria a te, evviva per sempre, a dispetto di
satana e di tutto l’inferno... piccolo verme trasformato in uccello.....orrore e
dolore formano il mio regno....fulmini saette.... sai spiegarmi perchè l’uomo
strozza il suo simile, perchè approfitta del bene altrui, perchè uccide e
inganna il suo prossimo? Sono io che inietto
veleno nel cuore di ogni
tiranno....) . Insomma sembra che ci sia qualcuno che si sia impegnato per
strafare e qualche altro, pur responsabile, che non si è impegnato per niente a
controllare. Si è avuta, appunto, l’idea di una organizzazione in balia della
tempesta su una nave senza nocchiero. Un insime di approssimazioni e
pressapochismo, un elaborato uso e consumo a piacimento, della storia, della
leggenda, della consuetudine, nonchè del tradizionale e secolare teatrino
medioevale? Che fine ha fatto il vecchio copione? Dov’era il bambino nuovo,
designato a fare l’angelo quest’anno dalla commissione appositamente insediatasi
l’anno scorso? Forse non sono rimasti più neppure i galantuomini che facevano
del rispetto delle proprie parole virtù e regola di vita? Meno male che c’è
Toronto e gli altri emigrati in tutto il mondo a difesa dell’ortodossia delle
tradizioni.
Franco Caracciolo
Toronto
rappresentazione dell' "Angelo e Diavolo"
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